I sindacati scendono in campo in difesa dell’ospedale Piemonte di Messina, la cui chiusura è stata paventata dal neo manager del nosocomio Michele Vullo.
L’ipotesi di trasformare la struttura ospedaliera di viale Europa in un polo materno accorpato al Papardo non va giù alle sigle sindacali, che lamentano un’idea sbagliata, controproducente per i cittadini e già proposta in passato, nell’era del commissario Armando Caruso.
La Cgil punta il dito contro gli altri sindacati, colpevoli di “gridare oggi allo scandalo” quando all’atto dell’accordo per l’accorpamento “tutti erano perfettamente a conoscenza di tutto”. Cisl e Uil, dal canto loro, replicano: “L’istituzione del polo materno infantile doveva essere aggiuntiva o integrativa alle attività esistenti”.
Intanto, anche il mondo politico si è mobilitato in difesa del Piemonte. Il consigliere comunale del Megafono Pippo De Leo parla di “pesante indebolimento della rete dei servizi di assistenza sanitaria garantiti alla cittadinanza messinese”.
Secondo Nino Germanà, deputato regionale di Ncd, “stiamo assistendo ad un balletto assurdo che ha poco a che vedere con una razionalizzazione sensata della rete ospedaliera territoriale”. Secondo Germanà, occorre l’apertura di un tavolo tecnico regionale, come proposto dall’onorevole Gianpiero D’Alia.