Un sindaco che non t’aspetti. Fino all’ultimo non sembrava possibile che Renato Accorinti, il professore di educazione fisica, il grillino molto prima di Grillo, il movimentista convinto, potesse farcela a sconfiggere la corazzata di fuoco dei partiti che nella città dello Stretto hanno sempre gestito l’amministrazione pubblica.
Quando mancano ormai poche sezioni allo scrutinio definitivo: 250 sezioni su 254, Renato Accorinti è sindaco con il 52,86%. Il suo primo atto sarà recarsi al comitato elettorale di Felice Calabrò come fece già al primo turno e stringere la mano dello sfidante. Le prime dichiarazioni di Accorinti sindaco sono nel segno del suo carattere: “La città può cambiare con la partecipazione di ognuno. E’ la vittoria dell’utopia. Ora i cittadini potranno dire ” siamo messinesi” senza che sia un fatto negativo. Noi siamo un esempio di cambiamento che viene dalla gente”.
Un consigliere comunale del suo schieramento gli ha regalato un vestito da indossare nel giorno dell’insediamento in consiglio comunale. Ha abbozzato: “La giacca…. si può mettere”.
La vittoria di Renato Accorinti ha già prodotto un risultato: Patrizio Marino, coordinatore provinciale del Pd di Messina e a capo della campagna elettorale di Felice Calabrò, ha annunciato le sue dimissioni. Prima di rimettere nelle mani del partito il suo mandato, però, Marino ha già annunciato la battaglia che scoppierà in consiglio comunale se, come da programma annunciato da Accorinti, sarà avviata la flotta comunale dei traghetti.
Intanto si apprende che della squadra di Renato Accorinti, il professore Guido Signorino, docente di economia applicata, indicato come assessore al bilancio, sarà vicesindaco.
Accorinti ha ottenuto un risultato straordinario di voti: rispetto al primo turno quando ha raccolto quasi 48 mila voti contro i 19 mila del primo turno, più che raddoppiando i consensi che aveva ottenuto il e 10 giugno.
Davanti a palazzo Zanca, dove sta per entrare, Renato Accorinti parla ai giornalisti: “Faremo subito piste ciclabili e iniziative per i bambini di questa città perché Messina è per loro”.
Spende parole anche per l’avversario: “Con Felice ci siamo sentiti qualche giorno fa: abbiamo parlato con tranquillità stabilendo che parleremo con serenità di ogni delibera”. E sul Ponte di Messina: “La società Stretto di Messina è in liquidazione”. Quindi mette al bando la maglietta No Ponte che caratterizza la sua battaglia contro il progetto del Ponte di Messina ormai da un decennio: “Sono contento di mettere la fascia di sindaco su questa maglietta anche perché la società Stretto di Messina non esiste quasi più”.
Parla anche il candidato sconfitto, Felice Calabrò: “Confermo la mia posizione: come non ho fatto ricorso al primo turno non farei mai ricorso adesso. Amo Messina”. Calabrò non sarà nemmeno consigliere comunale visto che non era candidato in nessuna delle liste a sostegno della sua candidatura: “Durante il ballottaggio è cambiato il sentire della città. Se avessero creduto alla mia candidatura come ci ho creduto io, avremmo chiuso la partita già due settimana fa. Così non è stato. Io adesso sono un dirigente del Pd e continuerò a crescere in questo partito”.
Il risultato definitivo e finale sulla vittoria di Renato Accorinti arriva dal comune di Messina ale 18.36: nelle 254 sezioni della città, Accorinti ha ottenuto 47 mila 866 voti sui 43.017 del candidato sconfitto Felice Calabrò. In percentuale il nuovo sindaco di Messina ha ottenuto il 52,67% dei voti contro il 47,33% di Calabrò.