“Alla fine dello scorso anno la giunta regionale ha presentato una legge che estende le incompatibilità previste per gli assessori e i consiglieri comunali anche ai deputati regionali. Ma l’Assemblea regionale siciliana non la trova interessante”. Con queste parole, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, intervistato da Tgs, commenta le notizie riportate oggi dalla stampa in riferimento all’inchiesta sul sistema della formazione in Sicilia. Nel frattempo il presidente della commissione Affari Istituzionali, Marco Forzese ha incontrato oggi pomeriggio il presidente della Regione affrontando il tema dell’esame di due ddl “antiparentopoli” e “anticorruzione” già a partire dalle prossime settimane, alla luce delle recenti indagini “mala gestio”, “grandi eventi” e sulla formazione professionale.
E’ evidente che Crocetta si riferisce alla norma che renderebbe incompatibile la permanenza fra i deputati degli indagati. A Messina, oggi, è stata resa nota l’inchiesta con cui il sostituto procuratore aggiunto, Sebastiano Ardita sta indagando sugli enti che fanno riferimento al deputato nazionale Francantonio Genovese, “collega” di partito di Crocetta e al deputato regionale Franco Rinaldi oltre che ad altri nove componenti della famiglia Genovese e dell’entourage dell’esponente Pd.
“Lo stesso “modello Messina” (nella gestione degli enti di formazione, ndr) – prosegue Crocetta – esiste anche in altre province. A Palermo, ad Agrigento, a Catania, cosa accade? Ma la verità verrà a galla. Con il nuovo piano formativo – afferma il governatore – abbiamo risparmiato 60 milioni di euro rispetto all’anno scorso”.
Crocetta parla anche dell’inchiesta sul sistema “Giacchetto”: “Se ci sono soldi immensi nella comunicazione – spiega – vuol dire che qualcosa puzza. Abbiamo denunciato la questione del Ciapi già al nostro insediamento. I lavoratori stiano tranquilli perché se manterranno il lavoro sarà per l’azione moralizzatrice che stiamo compiendo. E’ il sistema della corruzione che mette in contrapposizione il governo e i lavoratori”.
Il governatore commenta anche le vicende legate al rimpasto chiesto a gran voce dai democratici. “Ho chiara l’immagine – ha affermato il presidente – di Renato Accorinti (neosindaco di Messina, ndr) che entra scalzo a Palazzo Zanca e mentre accade questo, i partiti parlano di rimpasto” dice rintuzzando le dichiarazioni del capogruppo dell’Udc, Lillo Firetto che nelle scorse settimane aveva parlato della necessità di un rimpasto e dello stesso segretario regionale del Pd che ha parlato invece di un aggiustamento in giunta.
E sulla polemica della doppia tessera Pd-Megafono, Crocetta chiude il caso: “Non esiste la tessera del Megafono, dunque il caso non c’è”.