Posti i sigilli alla discarica di Mazzarà Sant’Andrea nel Messinese gestita da TirrenoAmbiente dopo le richieste del sindaco di Furnari e dell’on. Sonia Alfano oltre che per i rischi ambientali anche perchè la commissione antimafia ipotizza possibili infiltrazioni mafiose nella gestione dell’area.
Del sequestro di stanno occupando i Carabinieri di Messina, in collaborazione con la squadra di Barcellona Pozzo di Gotto. L’area in questione è totalmente occupata da una vera e propria montagna di rifiuti con la presenza di un fiume di percolato.
Il sindaco di Furnani Mario Foti aveva sottolineato e descritto l’nsostenibilità della presenza della discarica, peraltro abusiva, in una nota inviata alla Prefettura, alla Questura, dal Commissariato di polizia ai carabinieri di Barcellona, dalla Provincia alla Forestale, dalla Guardia di finanza al Comune di Mazzarrà Sant’Andrea, dalla Regione al Genio civile, alla Procura, la Regione e la Commissione parlamentare antimafia.
La fuoriuscita di percolato cola lungo le pareti della montagna, con gravi danni ambientali alle falde del torrente e al sottosuolo che si ripercuoterebbero sui pozzi di approvvigionamento idrico.
“Il provvedimento di sequestro preventivo della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea conferma la bontà del lavoro istruttorio che la Commissione regionale Antimafia conduce da mesi su quella e su altre discariche di rifiuti pubbliche e private nell’Isola. Se si è arrivati ad una condizione ormai insostenibile lo si deve ad una serie di responsabilità che chiamano in causa enti pubblici e soggetti privati”. Lo afferma Nello Musumeci, presidente della Commissione regionale Antimafia, dopo il provvedimento di sequestro disposto dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto.
“Al tempo stesso, appare preoccupante la mancanza di soluzioni per evitare una ormai ineludibile condizione di collasso nel conferimento dei rifiuti di centinaia di Comuni siciliani”.