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Droga dalla Colombia alla Sicilia 15 arresti della Finanza di Messina

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Traffico internazionale di cocaina dalla Colombia alla Sicilia ed alla Calabria gestito dalla mafia e dalla ‘ndrangheta. Quattordici persone sono state arrestate dalla Guardia di finanza di Messina con l’accusa di far parte di un’organizzazione siciliana con base a Milano che acquistava la droga da cartelli colombiani per poi spacciarla.

Sequestrati anche beni per 250.000 euro. Dodici degli indagati sono stati trasferiti in carcere, a due sono stati concessi gli arresti domiciliari. L’indagine, che i finanzieri hanno chiamato “Holiday”, è stata coordinata dal procuratore aggiunto di Messina, Sebastiano Ardita.

Arrestato anche un quindicesimo soggetto, colto in flagranza di reato in quanto nella sua abitazione è stata rinvenuta della sostanza stupefacente.
L’operazione prende il nome dal termine in codice (“vacanza”) utilizzato dal messinese G. A. (alias “Ginger”), elemento di spicco del gruppo criminale, quando doveva recarsi in Sud America per organizzare le spedizioni di cocaina. I “viaggi di piacere” in Colombia, a Santo Domingo o a Panama avevano, infatti, quale unico scopo quello di curare l’illecito traffico.

Le indagini, coordinate dal Procuratore Aggiunto, dottor Sebastiano Ardita, e dal Sostituto, dottor Fabrizio Monaco, hanno permesso d’individuare G.A., vero e proprio intermediario, che, nell’ambito del clan, teneva i rapporti con i cartelli colombiani, pagava i carichi con il denaro che – per il tramite di Money Transfer, carte anonime prepagate e soggetti compiacenti – gli perveniva dall’Italia, e curava – infine – il trasporto dello stupefacente, materialmente affidato a “corrieri”.

In Italia, la droga veniva consegnata a B.G. (alias “Pippo”), noto trafficante messinese attualmente operante a Milano. Questi, grazie ad una fitta rete di contatti, provvedeva allo smistamento della cocaina verso tre gruppi criminali dislocati: nel nord Italia, in particolare a Bergamo, Milano, Lodi e Aosta; nell’area centrale, tra la capitale e Lido di Ostia, dove Pippo è ancora oggi conosciuto per i suoi stretti rapporti con il boss Carmine Fasciani; e in Sicilia, dove tra i contatti più importanti di B.G. c’è un nipote di Benedetto Santapaola.

I diversi gruppi provvedevano, quindi, a fornire la cocaina ai pusher che avevano il compito di curarne la cessione ai consumatori.
Nel corso dell’inchiesta le Fiamme Gialle hanno “seguito in diretta” l’arresto – operato, presso l’aeroporto di Bogotà, dalle Autorità Colombiane – di due corrieri dell’organizzazione che stavano avviandosi a rientrare in Italia trasportando circa 6 kg di cloridrato di cocaina.

La droga sequestrata, una volta arrivata a destinazione e tagliata dal gruppo criminale indagato, avrebbe potuto fruttare oltre mezzo milione di euro.
Durante le indagini è – peraltro – emerso che B.G. utilizzava parte dei proventi della lucrosa attività per concedere prestiti senza alcuna autorizzazione.
Contestualmente all’esecuzione delle ordinanze, si sta procedendo al sequestro di beni riconducibili agli indagati ed a numerose perquisizioni, durante una delle quali è stato arrestato in flagranza di reato L.G., 35enne messinese


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