C’era una volta il bellissimo litorale di Santo Saba, con le sue caratteristiche montagne di sabbia; dalle quali in tenera età amavo ruzzolarmi. Ricordo bene come la stessa sabbia fosse finissima, bianca e pulita. Rammento anche un mare cristallino molto simile a certi paradisi tropicali, sempre popolato da tante famiglie con bambini in estasi per il “parco giochi” gratuito offerto da Madre Natura.
Oggi il paesaggio di S. Saba è molto diverso: la discesa che permette di accedere è divenuta davvero impervia, il mare è spesso invaso da liquami e rifiuti solidi di vario tipo, la spiaggia è molto sporca oltre ad essere infestata da insetti caratteristici delle zone inquinate, e spesso le pendici delle montagne sabbiose sono monopolizzate da colonie sparse di nudisti (talvolta impavidi negli atteggiamenti) rendendo così impropria la presenza di famiglie con prole.
Eppure nonostante gli impedimenti di vario genere, sono convinto che il litorale sia recuperabile e possa tornare al suo antico splendore. Non credo sia un’utopia attendersi che le fogne, del vicino borgo marinaro, siano munite di depuratori funzionanti per le acque nere. Forse sarebbe troppo attendersi che il Comune di Messina intervenga anche per la pulizia della spiaggia e per rendere più agevole l’accesso alla stessa?
Discorso a parte per le colonie di nudisti presenti: credo sia questione di civiltà, lasciarsi andare al “naturalismo” solo nelle zone dove è consentito; altrimenti un luogo pubblico diviene coattivamente spiaggia privata. Un paio di controlli, magari nel mese nevralgico d’agosto, potrebbero essere risolutivi per scoraggiare certi fenomeni, non proprio a misura di famiglia.