Dopo Siracusa ed Enna la Banca d’Italia si prepara a chiudere anche le sedi di rappresentanza controllo e vigilanza di Ragusa, Trapani, Caltanisssetta e perfino di Messina terza città dell’isola. Il controllo sarà demandato a Palermo per la Sicilia occidentale ed a Catania per quella orientale.
Una scelta obbligata in tempi di spending rewiev secondo il management di Banca d’Italia ma nessuna conferma ufficiale al progetto che è comunque all’attenzione dei sindacati e che dovranno dare il loro parere sul piano industriale
Il segretario generale della Uilca Sicilia, Gino Sammarco, esprime “stupore e preoccupazione per questo progetto della Banca d’Italia che, fra l’altro, coinvolgerà circa 70 dipendenti di Banca d’Italia”.
Alla Banca d’Italia le organizzazioni sindacali chiedono un passo indietro per avviare, poi, una discussione più generale sulla ristrutturazione. “Oc corre – si legge in una nota della Uil – togliere dal tavolo l’attuale progetto per discutere insieme, una volta per tutte, quello che dovrebbe essere un piano aziendale complessivo, e non fatto di piccoli e incoerenti passi. Un piano, aggiungiamo, che tenga in considerazione anche le peculiarità territoriali, come è stato fatto per la Sicilia nel precedente piano del 2008″.
mav
(nella foto una protesta davanti la sede di Palermo della Banca d’Italia)