Il Partito democratico di Messina è in rivolta. Dopo le inchieste giudiziarie sulla Formazione professionale che hanno visto il coinvolgimento del parlamentare nazionale Francantonio Genovese e del deputato regionale Franco Rinaldi, e la sconfitta alle amministrative del candidato democratico Felice Calabrò, che hanno lacerato i democratici messinesi, i renziani, Grioli e la base decidono di “riprendersi” il partito.
Dall’assemblea spontanea, svoltasi venerdì a Messina dal titolo “Un mare di idee”, partono le richieste al “reggente” Giuseppe Lupo. “Sospendere Genovese, azzerare i tesseramenti fatti sin’ora, cercare una sede, nominare un comitato dei garanti che affianchi il reggente e convincere gli esponenti pd di area Genovese a ritirare il ricorso contro il neo sindaco Accorinti”. Le richieste arrivate dall’assembela sono durissime. Azzeramento totale del partito.
“Più volte ho denunciato la situazione politica del Pd a Messina - ha tuonato la presidente dell’Assemblea del Pd Messina, Angela Bottari alla direzione regionale - una situazione insostenibile. Il tesseramento è stato gonfiato. Non esiste una sede del Pd cittadino, si trova nei locali della segreteria di Francantonio Genovese. I bilanci non sono mai stati approvati. Tanti circoli sono fittizi. Ci sono responsabilità evidenti in questa gestione da parte degli esecutivi regionale e nazionale”.