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Stamina, l’assessore Borsellino frena: “Valutare sicurezza ed efficacia”

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Quattordicesimo giorno di protesta davanti Montecitorio per Sandro e Marco Biviano, i fratelli di Lipari affetti da distrofia muscolare, così come le sorelle Elena e Palmina, che chiedono di curarsi con il metodo Stamina.
Venerdì scorso, i due ragazzi hanno da Roma rivolto un drammatico video-appello, pubblicato in esclusiva su BlogSicilia, al governatore Crocetta e all’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, affinché dopo la risoluzione approvata il 31 luglio dalla commissione Sanità all’Ars che autorizza le cure in Sicilia, venga fatta una delibera immediata per assicurargli una infusione urgente di staminali.

Arriva soltanto oggi la risposta di Lucia Borsellino, che sulla questione frena. Una dichiarazione dai toni cauti e diplomatici la sua, dalla quale si evince che passerà del tempo prima che in Sicilia si possa procedere con la terapia.
Per Sandro, Marco e le sorelle però, non c’è tempo. Le loro condizioni di salute si aggravano sempre di più.

Questa la dichiarazione dell’assessore Borsellino che si riporta integralmente:
La risoluzione con la quale la VI commissione legislativa impegna questo assessore a valutare di autorizzare due ospedali siciliani a procedere con il trattamento sperimentale con cellule staminali mesenchimali del “metodo Vannoni” richiede una puntuale e responsabile verifica della sussistenza dei presupposti per la sua eventuale applicazione.
La Sicilia, come ogni altra regione, ha certamente il dovere di garantire le migliori cure possibili ai propri cittadini ma ciò non può che avvenire nel rispetto del quadro normativo che ne disciplina i criteri autorizzativi a garanzia dell’ efficacia, della qualità e della sicurezza dei trattamenti.
Anche nel delicato ambito dei trattamenti sperimentali e delle cure compassionevoli, la sensibilità delle istituzioni deve esprimersi non soltanto attraverso la ricerca di tutte le possibilità per la cura e il sollievo di chi e’ affetto da patologie che non hanno alternative terapeutiche, ma anche accrescendo la consapevolezza sulle reali evidenze di efficacia o sulla carenza di queste.
L’assessorato Salute, dovendo attenersi ai percorsi autorizzativi previsti dalla normativa nazionale, valuterà anche attraverso il Comitato di Bioetica le reali possibilità di attuazione delle indicazioni contenute nella risoluzione della VI Commissione, che sono appunto ancora da verificare sul piano etico, scientifico ed economico”.

Sandro e Marco, sostenuti nella protesta dalla solidarietà di molti romani, da centinaia di disabili arrivati a Roma da tutta Italia e dal Movimento vite Sospese e la onlus Sicilia Risvegli, sono determinati più che mai. Non torneranno a casa senza la possibilità di curarsi, non lasceranno Roma senza alcuna certezza, preferiscono piuttosto morire davanti Montecitorio.

E se la Borsellino ha risposto all’appello dopo tre giorni, il governatore Crocetta non ha ancora commentato la vicenda. Sandro e Marco, sebbene presi dallo sconforto, tornano a puntualizzare: “Moriremo qui, davanti al palazzo di un Governo che si arroga il diritto di decidere sulla vita delle persone e nega l’unica speranza a cui si aggrappa chi non ha altra prospettiva se non la morte. Borsellino a Crocetta si stanno tirando fuori dalla nostra storia. Sono responsabili, così come il governo nazionale, della nostra morte”.

Il Movimento Vite Sospese è tornato a scrivere a Crocetta e Borsellino, sollecitando l’infusione di staminali per i Biviano. “La sorte dei fratelli Biviano – si legge nella missiva – è anche e soprattutto nelle vostre mani. Vi invitiamo ad assumervi da questo momento le responsabilità del caso e a dare loro una risposta, a evitare che succeda l’irreparabile, nel qual caso l’Italia intera vi riterrà moralmente responsabili per la loro sorte”.


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