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Antonella Ferrara e il ‘suo’ Taobuk

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Il coraggio di investire, con queste parole si potrebbe definire Antonella Ferrara, giovane imprenditrice di se stessa che ha avuto il coraggio di cambiare vita. Romana di nascita, ma cosmopolita per esigenze familiari, decide di trasferirsi in Sicilia alla ricerca delle proprie origini.

“Cercavo un luogo che mi facesse sentire a casa, e con le difficoltà che ha comportato, dopo essere cresciuta all’estero, ho scelto Taormina, cittadina vicina alla mia famiglia di origine, ma soprattutto con un modo di vivere che sicuramente mi ha agevolato nell’ambientarmi”.

Lei ha creato TaoBuk, il Festival Internazionale del Libro di Taormina, da cosa nasce questa idea?

“Siamo ormai alla Terza edizione, che si terrà dal 21 al 27 settembre, e questo per me è già un successo. Infatti una delle mie caratteristiche è quella di creare e di voler investire su me stessa e sul mio territorio. Ciò è stato possibile anche grazie a tutti coloro, sia del settore pubblico sia privato, che mi hanno appoggiato. Qui al Sud mancava un festival dedicato ai libri inteso come quello di Mantova o Pordenone, e oggi ha tutte le potenzialità per divenire punto di riferimento”.

Come si strutturerà il Festival?

“Il programma come ogni anno sarà  ricco di incontri con nomi prestigiosi della letteratura e del giornalismo, ma anche di manifestazioni collaterali, aperitivi letterari, mostre culturali, momenti musicali, proiezioni cinematografiche e tanto altro ancora. Il nostro obiettivo è far capire che anche la letteratura è glamour e  può invogliare i giovani non solo a formarsi, ma a credere nel futuro. Un momento sicuramente emozionante, ma di riflessione sarà l’incontro di otto ragazzi con Beppe Severgnini, che saliranno con lui sul palco per una chiacchierata dedicata a nuove soluzioni per il futuro”.

Lo scorso anno TaoBuk ha contato diecimila presenze, anche quest’anno si prevede un buon afflusso di pubblico nelle location più suggestive di Taormina, perché gli autori dicono di si al suo invito?

“Banalmente si potrebbe dire “perchè siamo a Taormina”… Sicuramente la bellezza del luogo aiuta, ma chi sceglie di venire qui per divertirsi, non lo fa sicuramente in un momento in cui comunque deve lavorare. Come ho detto desidero che TaoBuk divenga un punto di riferimento letterario e per raggiungere tale scopo garantisco: qualità, affidabilità e pubblico. Tre elementi che gli autori ed i vari ospiti ritengono fondamentali e che qui trovano”.

Nel comitato scientifico del Festival spicca il nome del giornalista Franco Di Mare, come lavorate insieme?

“Da Di Mare sto imparando molto, soprattutto nell’organizzazione. Il nostro Festival potrei definirlo un format TV, nei tempi di gestione e nella velocità di azione. Non vogliamo annoiare, ma informare, divertire e lasciare un segno tangibile e di qualità nell’ascoltatore”.

Quest’evento, come tutti quello di pregio, ha molta pianificazione. Qual è il prossimo progetto?

“Ha detto bene, appena terminerà questa edizione sarò pronta per strutturare la prossima. Obiettivo:  espansione positiva.  Quest’anno saranno presenti anche  varie arti, un mio desiderio è anche in futuro continuare a coinvolgere varie forme di creatività”.


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