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Stamina, ok alle cure per due disabili di Messina e Catania

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Il popolo di Stamina oggi gioisce. E due famiglie siciliane guardano al futuro con occhi diversi. Dopo il no del Comitato scientifico del ministero della Salute che ha bocciato la terapia con staminali mesenchimali di Davide Vannoni, stoppando l’avvio della sperimentazione, due giudici del lavoro hanno autorizzato le cure per due disabili che voleranno verso Brescia.

Destinatari del provvedimento sono Sergio, un bambino messinese di 10 anni affetto da paralisi e Arianna, una avvocatessa catanese trentenne malata di Sla. I tribunali delle rispettive città hanno dunque riconosciuto loro il diritto alle cure.

Le due autorizzazioni, ottenute a poche ore di distanza l’una dall’altra, riaccendono la speranza per i disabili gravissimi che lottano tra le aule dei tribunali per poter accedere al trattamento con le staminali mesenchimali prodotte da Stamina.
Un risultato importante, quello di oggi, che arriva dopo il rigetto di decine di ricorsi presentati da altrettanti malati e che fanno sorgere in loro il sospetto che i giudici preferiscano ‘liquidare’ i casi che gli vengono sottoposti con un ‘no’  a causa delle polemiche e le tensioni su Stamina, piuttosto che sentire le ragioni di chi cerca di sottrarsi a morte certa.

Al momento, le persone autorizzate a curarsi con le staminali di Vannoni sono circa 150 in tutta Italia. Tra loro, moltissimi i siciliani, numerosi i casi di Sla, ben 11 quelli di stato comatoso. Intanto a Brescia la lista di attesa si allunga, perché la struttura non riesce a far fronte a tutte le richieste e a rispettare la tempistica prevista dal protocollo, ovvero 5 infusioni per il primo ciclo di terapia da effettuarsi a non più di 40/50 giorni di distanza l’una dall’altra.

Sia Sergio che Aurora sono sostenuti dal Movimento Vite Sospese, il cui vicepresidente, il catanese Pietro Crisafulli, fa appello per l’ennesima volta alle istituzioni siciliane per salvare tante vite. “Ogni volta che qualcuno può curarsi – dice Crisafulli – la gioia è grande ma non dobbiamo dimenticare che molte persone muoiono ogni giorno, in attesa di una cura che non gli è mai stata concessa”.

Il 31 luglio scorso la commissione Sanità all’Ars ha approvato una risoluzione con la quale il governo regionale individua le strutture dove sarà possibile sottoporsi alle infusioni di cellule staminali mesenchimali del metodo Vannoni.

Ma ci vorrà ancora del tempo prima che si possa procedere con la terapia in Sicilia. Gli entusiasmi conseguenti all’approvazione della risoluzione sono stati mitigati dall’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, che ‘ha frenato’ ricordando la necessità di valutare accuratamente “sicurezza ed efficacia del trattamento”.

Migliaia di persone aspettano di potersi curare. Ma il loro tempo è diverso da quello di tutti gli altri. Le loro sono storie di tenacia e coraggio, di un’incredibile forza vitale, quella necessaria a immaginare che il domani possa essere diverso e migliore.


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