“Francantonio Genovese non ha inciso nella vittoria di Matteo Renzi a Messina”. A dirlo sono i renziani messinesi Alessandro Russo, Francesco Palano Quero e Giacomo D’Arrigo. Durante la conferenza stampa, indetta questa mattina, i giovani esponenti democratici hanno voluto fare chiarezza sul voto degli iscritti del Pd in provincia di Messina.
Alessandro Russo, intervistato da BlogSicilia, smonta le polemiche dopo le accuse, mosse dai cuperliani che chiedono l’annullamento dei congressi democratici. “A Messina città – afferma Russo – hanno votato fra i 1200 e i 1300 iscritti, e di questi la metà ha votato Renzi, ma all’interno di questi voti, oltre a quelli di Genovese ci sono anche i nostri e quelli dei riformisti democratici, dunque non si può parlare di un impegno di Genovese al fianco di Renzi”.
Ma è sulla questione morale che i renziani non arretrano. “Su questo vogliamo essere chiari – prosegue -, il nostro livello di attenzione rimane alto perché sulla questione morale non arretriamo di un passo e diciamo in maniera chiara che vigileremo sulle operazioni di trasformismo”.
E sulla richiesta del deputato regionale del Pd, Filippo Panarello, di annullare i congressi, Russo si dice contrario. “I congressi a Messina non vanno annullati, si sono svolti regolarmente. Ci sono solo due casi anomali, che sono già al vaglio della commissione di garanzia. Detto questo, quando un anno fa, segnalavamo gravissime anomalie durante le primarie fra Bersani e Renzi, con comuni del messinese dove Bersani aveva preso più voti degli abitanti, nessuno ha aperto bocca”.
Russo prova a dare una spiegazione sul voto di Genovese al sindaco di Firenze. “Se sostiene un candidato – afferma Russo – che ha detto chiaramente che il sistema della formazione professionale in Sicilia deve essere completamente rifondato, significa che è disperato. E’ una tattica di stampo democristiano – conclude -, pensa che Renzi vincerà e prova ad attaccarsi per tentare di salvarsi”.