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Messina, Calabrò ‘beffato’ per 44 voti Sfida Accorinti. Aspettando il Pdl

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‘Beffato’ per 44 voti. Felice Calabrò candidato sindaco del Pd, Dr, Udc e Megafono insieme a quattro liste civiche non ce l’ha fatta al primo turno di elezioni amministrative  di Messina per appena 44 preferenze. Tante gliene sarebbero servite per superare la soglia del 50% delle preferenze che gli avrebbe consentito di diventare sindaco sin da oggi.

E i conti sono presto fatti: in due circoscrizioni, su cui sono ancora in alto mare gli scrutini per l’elezione del presidente, due uscenti del Pd, Alessandro Russo e Francesco Palano Quero non ricandidati dal partito democratico si sono presentati autonomamente e sostenuti dalla lista “Renato Accorinti sindaco”. Fuoco amico, quindi, per Calabrò. Che dovrà ritentare la sorte fra quattordici giorni.

E il rischio che al secondo turno le cose non vadano lisce c’è. Ed è significativo. Renato Accorinti, lo sfidante fuori dai partiti, gode di un consenso trasversale. Endorsement per lui è stato fatto in diretta televisiva ieri persino dal candidato del Pdl, Enzo Garofalo: “Io voterei Renato – ha detto – sarà il partito a decidere”. E un dispetto del Popolo delle Libertà non appare improbabile anche se la partita da domani si sposta a Roma. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta incontra il premier Enrico Letta, come ha annunciato lui stesso nella diretta elettorale della tv locale di Messina, Rtp. Discuteranno di Sicilia. E non mancheranno i riferimenti ai risultati elettorali. Non è improbabile, insomma, che Crocetta che a Messina col suo Megafono ha preso l’8,97% delle preferenze, rilanci ciò che ieri ha già dichiarato: una federazione del Megafono col Pd per anestetizzare le polemiche che hanno portato all’esposto contro il partito del governatore. E si intesti la battaglia di trovare una quadra, magari interpellando il segretario nazionale del Pdl, Angelino Alfano per risolvere la questione aperta di Messina. 

Dal suo comitato elettorale, dove si festeggia il ballottaggio (e dove alle 16 si terrà una conferenza stampa), Accorinti non cambia stile: “Abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Qui c’è un’energia incontenibile che resisterà perché è questa la rivoluzione  culturale, sociale e spirituale che abbiamo operato”. Nel caos che si avverte di sottofondo, Accorinti non rifiuta di rispondere alla domanda clou. Accetterà i voti del Pdl? “Noi cerchiamo i voti dei cittadini, ci rivolgiamo a tutti i cittadini che devono capire che questa è un svolta storica. Senza schieramenti”. E sul suo primo atto da sindaco: “Voglio continuare a vivere con semplicità. Sarò attento come sempre agli ultimi e ai bambini”.

Silenzio dall’altro comitato elettorale. A BlogSicilia, questa mattina, Felice Calabrò, pur non volendo ancora esultare, aveva parlato delle entrate del Comune ridotte all’osso e del futuro di Atm e Messinambiente. Ma prima che metta mano al suo programma, Calabrò dovrà fare i conti con altre due settimane di campagna elettorale. Dato anche che Calabrò, al momento, non  ha richiesto il riconteggio delle schede. Ed è evidente che per lui si mobiliteranno le segreterie e i leader di partito, da Francantonio Genovese, azionista di riferimento del Pd dello Stretto, e lo stesso ministro Gianpiero D’Alia, leader siciliano dell’Udc che dovrebbe concordare con l’alleato una strategia sicura per portare Calabrò alla poltrona più alta di palazzo Zanca.

 


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