Si spengono, almeno per il momento, i riflettori sulla tendopoli del Palanebiolo, il campo profughi di Messina. Ieri, a bordo di due pullman diretti a Roma e Bari, sono stati trasferiti gli ultimi 58 migranti che erano rimasti nella struttura, protagonista, sin dal suo allestimento, di infuocate polemiche sull’inadeguatezza ad ospitare i profughi.
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Non a caso il 26 dicembre scorso, la tendopoli in poche ore si era trasfromata in un acquitrino a causa delle forti piogge, tanto che i migranti avevano dovuto cercare riparo in un istituto religioso e al Teatro Pinelli. Alcuni di loro, per protestare contro le disumane condizioni di permanenza, avevano intrapreso lo sciopero della fame. Il portavoce dei migranti del Palanebiolo, un giovane del Gambia di nome Ibrahim, aveva persino scritto a Papa Francesco chiedendo aiuto.
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La Prefettura di Messina ha dato l’ok al trasferimento il 30 dicembre ma è stato possibile far mettere in viaggio i profughi soltanto ieri, giorno in cui hanno preso il via i progetti di assistenza integrata Sprar (Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati) che prevedono 14 mila posti letto per i profughi in tutta Italia, 15 dei quali disponibili a Messina.
Il problema prioritario da risolvere è quello dei minori non accompagnati del Palanebiolo, una quarantina in tutto al momento ospitati in alcuni centri della città e all’istituto Spirito Santo ma per i quali bisognerà trovare una sistemazione definitiva. Adesso il campo profughi è deserto e le tende dovrebbero essere smontate dai vigili del fuoco. Il condizionale però è d’obbligo, perché non c’è ancora nessuno all’opera.
Tanto che secondo indiscrezioni, sempre più insistenti nelle ultime ore, le tende rimarranno lì per ospitare 80 dei 233 migranti (degli 823 in tutto) soccorsi a Capodanno al largo di Lampedusa e che dovrebbero giungere a Messina tra poco da Vittoria, dove sono stati trasferiti dopo il salvataggio in mare.
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Intanto il ministero della Difesa, per far fronte ai nuovi arrivi, ha messo a disposizione la caserma di Bisconte, già sottoposta ad un primo sopralluogo per verificarne agibilità e sicurezza.
Non resta che augurarsi che i migranti che arriveranno a Messina vengano ospitati in posti più dignitosi del Palanebiolo e che quest’ultimo resti la spiacevole parentesi, una tra tante, dell’accoglienza degli immigrati in Sicilia.