Arriverà probabilmente la prossima settimana la decisione sulla richiesta di arresto avanzata dalla procura di Messina nei confronti di Francantonio Genovese. La seduta di oggi è durata oltre un’ora durante la quale Genovese ha spiegato che contro di lui c’è fumus persecutionis e che nell’ordinanza di custodia cautelare arrivata dalla Procura di Messina sono citate delle perizie inadeguate.
La linea di difesa del deputato del Pd Francantonio Genovese, accusato di associazione per delinquere, peculato, truffa, riciclaggio, falso in bilancio, perché avrebbe fagocitato, con un sistema di enti e società tutti a lui riconducibili, sei milioni di euro di risorse pubbliche destinate alla formazione professionale era stata ampiamente annunciata nei giorni scorsi.
“Secondo Genovese – ha spiegato il presidente della Giunta, Ignazio La Russa (Fdi) – l’elemento centrale dell’ordinanza relativo alla stima del valore della locazione degli immobili” che gli enti di formazione riconducibili al deputato Pd avrebbero affittato a prezzi fuori mercato “sarebbe frutto di perizie inadeguate. Inoltre Genovese ha sottolineato alcuni elementi che potevano indurre all’esistenza di fumus persecutionis”.
La Giunta si riunirà di nuovo la prossima settimana e La Russa conta di arrivare a un voto sulla richiesta di arresto entro il 18 aanche se il Pd prende tempo: “Alcuni deputati del Pd – ha spiegato il presidente della Giunta – hanno chiesto la produzione di documenti, nello specifico le ordinanze con cui, in un processo parallelo, sono state revocate ad altri imputati le custodie cautelari. C’era poi la necessità di approfondire la relazione. Quindi ho aggiornato l’inizio della discussione alla prossima settimana anche se conto di chiudere per il 18″.