Messina festeggia oggi la Madonna della Lettera, uno degli emblemi della città nonché Patrona della stessa, tanto che la stele votiva della madre di Cristo che tiene nella mano sinistra “la Lettera” campeggia all’ingresso del porto della città.
Quello della Madonna della Lettera è un culto antico al quale i messinesi sono molto devoti.
Secondo la tradizione, non suffragata tuttavia da documenti storici attendibili, San Paolo giunse a Messina per predicare il Vangelo. Una parte consistente della popolazione sposò la fede cattolica, e nel 42, quando l’apostolo stava per tornare in Palestina, un gruppo di uomini probi gli chiesero di seguirlo per conoscere colei che aveva messo al mondo il figlio di Dio.
L’8 settembre dello stesso anno, il gruppo di fedeli che erano stati a Gerusalemme, tornarono a Messina portando una lettera che dissero scritta dalla Madonna con allegata una ciocca di capelli di Maria. La tradizione ha tramandato anche i nomi della piccola delegazione messinese in viaggio in Terra Santa: Girolamo Origgiano, Marcello Benifacite, Ottavio Brizio e il centurione Mulè. Nella missiva, la Madonna loda la loro fede e assicura protezione.
Questo il testo della Lettera:
“« Umilissima serva di Dio,
Madre di Gesù crocifisso,
della tribù di Giuda,
della stirpe di Davide,
salute a tutti i messinesi
e Benedizione di Dio Padre Onnipotente.
Ci consta per pubblico strumento che voi tutti con fede grande
avete a noi spedito Legati e Ambasciatori,
confessando che il Nostro Figlio,
generato da Dio sia Dio e uomo
e che dopo la sua resurrezione salì al cielo:
avendo voi conosciuta la via della verità
per mezzo della predicazione di Paolo apostolo eletto
per la qual cosa benediciamo voi e la vostra città
della quale noi vogliamo essere perpetua protettrice.
Da Gerusalemme 3 giugno anno 42 di Nostro Figlio. Indizione 1 luna XXVII »
La lettera, scritta in ebraico, sarebbe stata tradotta in latino da Costantino Lascaris nel XV secolo: la protezione della Madonna è sintetizzata nella frase “Vos et ipsam civitatem benedicimus” presente alla base della statua della Madonna all’ingresso del porto a cui si accennava prima. Non sono state poche, tuttavia, nel corso dei secoli, le ipotesi e le pubblicazioni secondo cui la Lettera altro non sarebbe che un falso.
Oggi Messina festeggia l’avvenimento portando in processione una statua d’argento della Vergine posta su una varetta, anch’essa d’argento, ed un reliquario bronzeo contenente i capelli con cui la Vergine legò la sacra Lettera.