La polizia ha arrestato a Messina i tre scafisti accusati di aver trasferito dalle coste libiche, su barconi fatiscenti, i 500 profughi, per lo più di nazionalità eritrea, arrivati ieri a Messina.
In manette con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina sono finiti due tunisini Mohdi Almsri, 35 anni, Faras Lofti, di 31 e l’egiziano, Asaid Ramodan, di 26.
Le decine di storie raccolte raccontano di uomini dalla carnagione più chiara, che parlano in arabo e che, senza alcuna pietà e con compiti ben precisi hanno trasportano i 500 profughi in mare aperto, dove sono stati soccorsi lo scorso 24 giugno dalla nave “Sirio” della Marina Militare Italiana e dalla nave “Dattilo” della Guardia Costiera, impegnate nell’operazione Mare Nostrum.
Il costo del viaggio sarebbe stato composto da una prima tranche di 1600 dollari seguita da una successiva di 1800, o altrimenti, un’unica soluzione da 2.500 dollari. A Lofti sono stati sequestrati 300 dollari americani.