Gonfiavano le fatture del 600% per affitti o prestazioni di servizi e in questo modo si accaparravano decine di milioni di euro destinati agli enti della formazione professionale. E’ quanto scoperto dalla procura di Messina che ha arrestato dieci persone – tra le quali le mogli del deputato nazionale del Pd Francantonio Genovese e dell’ex sindaco del Pdl Giuseppe Buzzanca – e ne ha sospeso un’altra, per due mesi, dai pubblici uffici.
“Per le indagini – ha spiegato il procuratore capo, Guido Lo Forte – è stato messo in atto un metodo innovativo usato anche per la criminalità economica in tema di riciclaggio. Siamo così entrati nelle pieghe dei bilanci, che apparentemente erano a posto. L’indagine è partita dai fondi pubblici della Regione, dello Stato e dell’Ue, distratti per fini personali. Erano stati messi in atto una serie di meccanismi per far figurare spese inesistenti o maggiorate con interposizioni di più società, con aumenti fino al 600%”.
“L’indagine non focalizza l’aspetto dei corsi di formazione in sé, ma ha preso come oggetto la verifica della gestione della spesa pubblica. Si sono attuati meccanismi che hanno determinato una notevole deviazione di risorse pubbliche – ha detto il procuratore Lo Forte – nell’ordinanza vi sono osservazioni severe sulla realtà che ci siamo trovati di fronte, per esempio, meccanismi per giustificare spese inesistenti come l’interposizione dei contratti di locazione; altro metodo è quello delle forniture a volte inesistenti basate su fatture false. Se si dava occhiata ai bilanci le carte erano a posto appena, ma non era affatto così nella realtà”.