Sarà interrogato domani mattina nel carcere di Gazzi dal gip Giovanni Di Marco – alla presenza del procuratore aggiunto di Messina Sebastiano Ardita – Francantonio Genovese, il deputato del Pd per il quale la Camera dei deputati ha votato per l’arresto.
Il deputato da ieri sera è in una cella singola della struttura penitenziaria peloritana dove è arrivato poco dopo le 21. Ieri Genovese, dopo essere atterrato con un volo da Roma diretto a Reggio Calabria, è stato raggiunto all’aeroporto calabrese dalla moglie Chiara Schirò e dal suo avvocato, Nino Favazzo, quindi il trasferimento in Sicilia e un incontro con la sua famiglia prima di costituirsi.
Il deputato del Partito Democratico ha lasciato Roma quando ha capito che non c’era più nulla da fare, anche se fino all’ultimo si immaginava che l’autorizzazione a procedere potesse essere rimandata.
Tuttavia nelle ultime settimane, specie dopo le polemiche sollevate dal Movimento 5 stelle,era apparsa chiara la posizione del Pd ( con l’intervento del premier e segretario del partito, Matteo Renzi) che avrebbe votato per il carcere, nonostante il relatore della giunta per le autorizzazioni, il deputato del Ncd Antonino Leone, avesse espresso un parere contrario, forte delle quattro memorie difensive presentate dai legali di Genovese, in cui sarebbe emerso, stando alle parole dell’avvocato Nino Favazzo, una sorta di “fumus persecutionis”.
Il legale dell’ex sindaco di Messina domani chiederà la concessione degli arresti domiciliari nell’inchiesta che lo vede indagato dalla procura peloritana per truffa e peculato nell’indagine sulla distrazione di risorse regionale della formazione professionale. L’indagine è stata battezzata ‘Corsi d’oro’ e Genovese viene descritto come “l’unitario centro di interessi cui fanno riferimento una ragnatela di enti e società”.
Nell’indagine sarebbero emerse speculazioni sui noleggi di attrezzature e sull’acquisto di immobili per svariati milioni di euro. Un capitolo dell’inchiesta riguarda affitti e sub affitti con notevoli sovrapprezzi.
Quarantasei anni, figlio d’arte e nipote dell’ex ministro Nino Gullotti, Francantonio Genovese nella sua Messina è sempre stato uno straordinario collettore di preferenze.
Deputato regionale dal 2001, sei anni dopo diventa segretario regionale del Pd, stravincendo le primarie con l’85% dei consensi. Nel 2008 approda alla Camera e fa il bis nel 2013 dopo avere vinto le ‘parlamentarie’ con quasi 20.000 preferenze, risultando il più votato in Italia nelle primarie. Una carriera davvero inarrestabile, bloccata dal tintinnio delle manette.